"Non ho bisogno di un compleanno perché mi compro già da solo tutti i regali che voglio e, siccome bevo, spesso sono anche una sorpresa".
Tracy Jordan, 30 Rock
Nurse Jackie. La telespettatrice tentata da un nuovo medical... D'OH!

Ok, ci sono ricascata: eccomi agganciata all'ennesimo medical... Ma questo promette di essere, come dicevano i Monty Python, Qualcosa di Completamente Diverso. Lontano dai sentimentalismi di Grey's Anatomy, dalla frenesia virtuosistica di E.R., dalle gag di Scrubs, dalla depressione in cui è scivolato House che se continua così si trasferirà a LA per unirsi a quei quarantenni senza speranza di Private Practice.
Anche qui abbiamo medici arroganti, infermiere alle prime armi, pazienti da salvare e altri che vorresti strangolare, morte e speranza, dedizione al lavoro e cinismo in parti uguali. Ma il tutto, per una volta, è visto attraverso gli occhi di un'infermiera. Perché "i medici diagnosticano, le infermiere curano".
Aggiungeteci una doppia vita pericolosa e, attenzione, mai si era visto prima in un medical, una famiglia affettuosa. E, su tutto, la distaccata ironia (potere delle droghe) con cui la nostra Jackie affronta le situazioni più assurde.
Che direzione prenderà la serie? Dove ci condurranno Jackie e colleghi? Dopo la visione delle prime due puntate, posso affermare che non ne ho idea. Ed è proprio per questo che li seguirò.
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