Bad Sex & No City. La delusione di una telespettatrice a caccia di misteri

Ho appena visto il finale della stagione 3 di Desperate Housewives.
Dopo l'inondazione di sangue e la pioggia di cadaveri dei due precedenti episodi, a dir poco grandguignoleschi, a Fairview si registrava calma piatta.
Partiti Bree e Orson con il loro strascico di segreti, delitti, tentati stupri, la vita a Wisteria Lane scorreva tranquilla come in Sitcomland, tra appuntamenti, flirt, gelosie e - colpo di scena! - un'ernia del disco.
Sembrava di assistere a un Sex & the City suburbano, cioè con molto pudore e poca vita mondana... in pratica Little Sex & No City (o anche Bad Sex & No City, stando al primo fallimentare approccio tra Carlos e Edie).
Insomma, dopo l'overdose di sangue, un finale anemico. Si sentiva la mancanza dell'ineffabile coppietta Hodge.

Sono state poi introdotte le "grandi novità" della prossima stagione: Carlos e Edie mettono su famiglia (Carlos alle prese con una compagna sexy, egoista e promiscua... mmm, mi sembra di averlo già visto), Susan è fidanzata ma innamorata di Mike (idem),
Gabrielle esce con l'aspirante sindaco (ancora un déja-vu, stavolta da Sex & the City), Lynette gestisce la pizzeria con l'aiuto di un direttore sexy (bah?!).

Insomma, sembra che ancora una volta tutto il lavoro sporco toccherà a Bree e Orson: rimangono solo loro
a fornire agli spettatori in astinenza la giusta dose di mistero e morbosità. Ma in quale macabra, tragicomica vicenda potranno ancora essere coinvolti? Lei ha già sepolto due mariti. Tutta la famiglia di lui, amante compresa, è già stata sterminata. Scartando l'improbabile arrivo di una diabolica prozia o un bisnonno maniaco, cosa potrà ancora capitare all'inquietante coppia di nevrotici? Confidiamo nella loro lucida follia che li rende capaci di stravolgere anche le situazioni più banali e nella sfortuna che sembra perseguitarli: sono due personaggi che sanno come rovinarsi la vita. Per la gioia di noi spettatori.
Infine, riponiamo le nostre speranze anche nella signora McClusky, l'adorabile vecchietta con le pantofole ai piedi e il marito nel congelatore, stile Arsenico e vecchi merletti. L'ultima inquadratura della stagione ci lascia con questo classico ma promettente cliffhanger. Per fortuna,
a Wisteria Lane c'è ancora qualcuno con una storia da raccontare.

Risposte ai problemi della vita, # 11

"Certo che credo nel male, sono un'agente immobiliare!"

Edie Britt, Desperate Housewives

Buffy 4ever

Willow: “Happy hunting”.
Buffy: "Wish me monsters".



Pubblicato su Telefilm Magazine n° 36, gennaio 2008

E' il primo giorno di scuola, una soleggiata mattina d'autunno a Sunnydale, California, quando Buffy Summers impara dal bibliotecario una lezione che non potrà dimenticare, e scopre che da quel momento le si chiederà molto di più che non i compiti a casa e gli esercizi da cheerleader: lei è la cacciatrice prescelta per sconfiggere i demoni e le forze del male che minacciano l'umanità. Da quel momento, il suo mondo non sarà più lo stesso...
Neanche il mondo dei telefilm.

Nel corso delle 7 stagioni televisive, Buffy ha dimostrato a tutti che l'immaginario horror non è materiale per un ristretto gruppo di nerd ma è in grado di conquistare un pubblico vastissimo ed eterogeneo, con storie profonde, toccanti, inquietanti, divertenti.

Tra scontri, incantesimi, morti e risurrezioni, ci ha svelato che l'adolescenza non è un periodo dorato ma può essere un vero tunnel dell'orrore.

Ci ha insegnato, infine, che non sempre una bionda scappa gridando su per le scale davanti al pericolo, come negli stereotipi del film dell'orrore illustrati da Scream, ma può tenere a bada tutti i mostri del mondo. Di qualunque mondo.

Molti telefilm di oggi le sono debitrici. Molte storie non sarebbero state raccontate prima della serie di Joss Whedon. Diamo un'occhiata all'eredità lasciata dalla nostra Ammazzavampiri preferita nel piccolo schermo e non solo...



MONSTERS & CO.

Vampiri e fantasmi, angeli e demoni, visioni e premonizioni. Non si vedeva tanto horror dai tempi Christopher Lee e Bela Lugosi, dalla serie di film con La Mummia, Dracula e Frankestein coi bulloni in fronte e le scarpe ortopediche, per capirci. Negli ultimi tempi, il soprannaturale vive un nuovo periodo d'oro, soprattutto nel mondo dei telefilm. Da quando la nostra eroina di Sunnydale ci ha aperto le porte del Buffyverse, i palinsesti sono ormai invasi quotidianamente da oscure presenze. Per la gioia di noi telefili.

Ecco allora alcune serie che ci mostrano in una luce tutta nuova le cittadine della provincia americana, solo apparentemente tranquille e noiose: i cacciatori di Supernatural, sorta di road movie dell'orrore in cui i fratelli Winchester girano l'America per liberarla dai suoi demoni (ma diciamocelo, in due non hanno la metà della grinta della nostra biondina ammazzavampiri... senza offesa!); tra i campi di grano del Kansas, invece, il giovane Clark Kent deve vedersela ogni settimana con un nuovo mostro mutante che minaccia la sua Smallville.

Anche il poliziesco si macchia di soprannaturale con Allison DuBois, una Medium al servizio della legge: le sue allarmanti premonizioni, oltre a togliere il sonno al marito, sono in grado di dare una svolta decisiva alle indagini della squadra omicidi. Ma ci sono ancora altre donne alle prese con macabre visioni. C'è la protagonista di Tru Calling, interpretata nientemeno che da Eliza Dushku, la Faith di Buffy, una che di fantasmi se ne intende: Tru è una giovane medico che fa il turno di notte all'obitorio ed è in grado di sentire le richieste di aiuto di alcuni cadaveri; la giovane torna allora indietro nel tempo per rivivere il loro ultimo giorno di vita, cercando di cambiare il futuro e strapparli alla morte. C'è poi Melinda Gordon di Ghost whisperer, novella sposa con un dono tutto speciale: comunicare con le anime dei morti che non riescono ad abandonare la dimensione terrena a causa di questioni irrisolte con i loro cari; Melinda aiuterà vivi e morti a liberarsi da angoscie, sensi di colpa, cose non dette, permettendo ai primi di continuare serenamente le loro vite e ai secondi di ascendere finalmente al cielo.

Infine, direttamente dal Buffyverse, c'è lui, l'affascinante, indimenticabile Angel. Il vampiro tanto amato, a suo tempo, dalla cacciatrice, vive ora nella città degli angeli, L.A., dove conduce le sue indagini investigative... rigorosamente notturne. Con lui ritroviamo vecchie conoscenze di Sunnydale: Cordelia, Faith, Spike.

E lei, Buffy? Non è certo sparita dalla circolazione, le sue avventure proseguono, ma in un'altra dimensione.... quella del fumetto. La stagione 8 racconta, attraverso una trentina di albi, le cronache dell'esercito delle 500 cacciatrici attivate da Buffy nel finale della serie TV. La nostra ammazzavampiri, nel passaggio dallo schermo alla pagina, è comunque in buona compagnia: avevamo già ammirato le avventure a fumetti di Fray, cacciatrice nel Buffyverse del futuro, un'altra creatura del geniale Joss Whedon. Non solo: si è appena conclusa, dopo 9 anni, l'entusiasmante saga a fumetti di un'altra simpatica biondina d'assalto, una sentinella prescelta per scacciare demoni e mostri di ogni tipo che da altri mondi si riversano sulla terra. E' Gea, protagonista dell'omonimo fumetto di Luca Enoch edito da Bonelli, che ci trascina in un'epica battaglia tra forze del bene e del male, per il diritto a popolare il pianeta.

Ma l'eredità di Buffy non è solo questo, c'è molto di più...


LA RIVINCITA DELLE BIONDE

Con Buffy, la rivoluzione femminista arriva in TV e picchia duro, a colpi di kung fu e sortilegi. Perché Buffy è stato soprattutto uno show sul potere delle donne. Raramente si era visto un horror al femminile. O meglio, un horror al femminile in cui le protagoniste, urlando a squarciagola, non finissero tutte sbudellate da un maniaco assassino. Ma grazie a Buffy e Willow, le donne passano da vittime indifese a salvatrici del mondo.

L'ammazzavampiri ha fatto scuola... Un anno dopo arrivano le sorelle Halliwell di Streghe: anche Prue, Piper, Phoebe e Paige sono pronte a tutto per liberare il mondo dai demoni malefici, anche a morire... più volte! Oggi, poi, assistiamo a un vero e proprio boom del mistery soprannaturale al femminile. Medium, Ghost whisperer, Tru calling: le protagoniste sono tre eroine che mettono il loro sesto senso al servizio del prossimo. Allison Dubois, True Davies, Melinda Gordon sono donne responsabili, generose, coraggiose. E non hanno certo paura dei fantasmi! Così, dopo Samantha (Vita da strega) e Jeanny (Strega per amore), le streghette sexy e pasticcione degli anni '50, i cui poteri magici servivano solo a complicare la vita dei loro uomini, ecco finalmente delle donne in grado di controllare poteri magici, forze occulte, premonizioni. Per rendere questo mondo un posto migliore.

Ma, anche senza vampiri e demoni in vista, sappiamo riconoscere un'eroina della scuola di Buffy quando ce la troviamo davanti. E' un'altra liceale biondina di un altra ridente cittadina californiana, e anche lei ha un bel da fare a svelare misteri e sconfiggere il male, anche se questo assume le sembianze più prosaiche e banali di uomini d'affari, sceriffi, madri di famiglia e compagni di scuola. Stiamo parlando, ovviamente di Veronica Mars, una che ha la grinta e la determinazione di un'ammazzavampiri, che da sola sa tenere a bada bulli, bande di motociclisti e sceriffi arroganti. Anche lei deve fare i conti con la perdita di un genitore. Anche lei, come la nostra cacciatrice, è chiamata dalle circostanze a vivere una vita diversa da quella di tutti i suoi coetanei e compagni di scuola, un'adolescenza meno spensierata e leggera.


ADOLESCENZA DA PAURA

Perchè Buffy, non è stato solo un telefilm sui mostri, ma anche uno sguardo nuovo e originale al lato più mostruoso della vita... l'adolescenza. Quando ci sei dentro, l'adolescenza può essere un lungo film horror! Quello che ci ha raccontato Whedon in tutti questi anni, non è la saga di un'eroina con superpoteri, ma la storia di una ragazza che cresce e impara a prendere su di sé grandi responsabilità. Lo stesso vale per i suoi amici e alleati: oltre a combattere i vampiri, tutti i membri della Scooby Gang devono scontrarsi con i loro demoni interiori. Spesso le due cose coincidono: i loro antagonisti sono la metafora di un aspetto della vita che i ragazzi devono affrontare per crescere. La serie ha mostrato meglio di tanti teen drama quell'incubo che può essere l'adolescenza, con tutte le prove e i nemici da affrontare. Ma anche la forza dell'amicizia, la possibilità di cambiare, le scelte che faranno dei nostri eroi dei buoni adulti.

In questo senso, l'erede più prossimo di Buffy è Smallville: anche questo telefilm inizia con una prima stagione più semplice, organizzata secondo lo schema ricorrente del “mostro della settimana”, per poi diventare una complessa coming of age story, come dicono gli americani: la storia cioè di un ragazzo che cresce e delle scelte che deve affrontare per diventare grande, il tutto rimanendo fedele a se stesso e agendo per il bene della comunità. Come Buffy Summers, Clark Kent, è diverso da tutti i suoi coetanei, ha poteri speciali. Ma questi non semplificano la sua vita, anzi: con essi, come Spiderman sa bene, arrivano grandi responsabilità. Come gestirle, Clark lo imparerà giorno per giorno, crescendo. Così quello che alla fine lo rende un vero eroe, non sono le sue doti sovrumane, innate, ma quelle “semplicemente” umane, acquisite faticosamente grazie all'esperienza, le delusioni, gli scontri, l'amore, la scuola, la famiglia, gli amici. Sarà quest'adolescenza sofferta e movimentata a renderlo, da grande, Super.


SCELTI DAL DESTINO

Questo ci porta ad un altro punto che accomuna Buffy ad alcuni personaggi telefilmici di oggi: la predestinazione. Buffy scopre che il suo destino è quello di essere un ammazzavampiri. Con il tempo, e con molto spirito di sacrificio, arriverà ad accettare il ruolo che è stato scelto per lei: da quel momento non sarà più una teenager come le altre, ma una cacciatrice che si chiede se arriverà mai a festeggiare i 25 anni. Analogamente, i personaggi di Heroes sono strappati alle loro vite “normali” dall'inaspettata scoperta dei loro superpoteri. Non diversamente da Buffy, dal suo Osservatore Giles o da Harry Potter, “the chosen one”, questi personaggi ricevono una chiamata dal destino: non hanno scelto loro inizialmente una vita da eroi, ma sono stati scelti. Ora dovranno lasciarsi il vecchio mondo alle spalle, scoprire il motivo dei loro doni speciali, e compiere la missione cui sono stati chiamati: salvare il mondo. Così, non possiamo non pensare per un attimo alla nostra cacciatrice quando, nell'episodio pilota di Heroes, vediamo la bionda cheerleader, armata di coraggio e determinazione, buttarsi ripetutamente da un cavalcavia o lanciarsi in un incendio per testare i suoi nuovi misteriosi poteri... e scoprire così che da quel momento niente sarà più come prima.

Ma cè anche chi è stato scelto dal destino... per ribellarvisi contro: e Tru Davies cui è stato concesso il potere di cambiare il passato per strappare alcune persone alla morte. La ragazza dovrà scontrarsi con un altro agente del Fato, il collega Jack che invece si rifiuta di aiutare i defunti, sostenendo che i morti devono rimanere tali perché così è stato stabilito dall'alto. I due, quindi, sono i prescelti di due opposti Poteri che controllano il destino degli uomini. Ci sarebbe materiale per uno scontro epico tra entità primigenie soprannaturali, una guerra mitologica degna di Buffy e la sua Gang... ma purtroppo la Fox ha interrotto la serie prima del termine, privandoci dei suoi grandiosi sviluppi.



In conclusione, l'influenza del telefilm di Whedon sulla TV e i suoi legami con la cultura contemporanea sono ricchissimi, e vanno ben al di là di un fortunato spinoff, un sequel a fumetti e un gruppo di attori cult. Parliamo di storie di crescita e di morte, di mostri umani e uomini senz'anima, di eroi e nauralmente di eroine, di destino e di libero arbitrio, del lato oscuro della vita e dell'adolescenza.... Dobbiamo prenderne atto: molto di quello che vediamo in TV, e non solo, viene da lì, da quel luogo spaventoso ma appassionante, misterioso e divertente che abbiamo imparato ad amare: il Buffyverse. Da qualche parte deve esserci un portale...