Occhio alla penna! Shonda Rhimes


Pubblicato su telefilm Magazine n°38, Marzo 2008. Rubrica: Occhio alla penna.

Shonda Rhimes, classe 1970, ha scritto solo due commedie per il cinema (Principe azzurro cercasi con Anne Hathaway e Crossroads con Britney Spears) quando adotta una bambina: costretta a casa, riscopre la TV e rimane stregata da Felicity e Buffy. E' allora che decide di scrivere telefilm che possano avere lo stesso magico effetto sulla gente. A 5 anni, raccontava al registratore storie che la mamma poi trascriveva per lei; trent'anni dopo, le sue parole sarebbero state ascoltate da milioni di persone in una sola sera, quella del debutto in TV del suo show: Grey's Anatomy. La sua vita cambia per sempre. Da mamma single e scrittrice independente, Shonda diventa autrice ed executive producer di un telefilm di culto, la guida creativa di un team di 200 persone. E' la 1° donna nera a raggiungere questa posizione e la serie si distingue per il cast multietnico. L'anno dopo vince un Golden Globe per Best Drama. Nel 2007 bissa il successo di Grey's con lo spinoff Private Practice.


LA VISIONE. Il metodo creativo di Rhimes è “image-driven”: nasce da un'immagine evocativa, una scena che coinvolge un personaggio e che improvvisamente le appare vivida nella mente. Può essere l'inizio di un plot, il punto di svolta, il finale. Lei scrive la storia intorno a quell'immagine, in funzione di quel momento. Questo vale per la costruzione di un episodio, una stagione, persino l'arco dell'intera serie. Shonda infatti dichiara di avere da sempre chiarissima in mente l'immagine finale di Grey's.


LA SCRITTURA. L'autrice delinea l'arco narrativo dei protagonisti per l'intera stagione. Poi passa settimane nella writers room per guidare il suo team (12 sceneggiatori, selezionati da lei). Quindi revisiona la 2° e la 3° stesura di ogni script, attenta che ogni minimo dettaglio sia fedele alla sua visione dei personaggi. Infine dà gli ultimi, magici ritocchi prima di consegnarlo agli attori.


LA MUSICA. La musica ha un ruolo chiave nelle sue creazioni. A casa, Shonda preparava per sé la playlist più appropriata a ogni script cui si dedicava. Ora, tutte le canzoni dei suoi show sono scelte da lei.


I PERSONAGGI. C'è qualcosa di Rhimes in ognuno dei suoi personaggi, per questo ne è così gelosa. “Meredith sono io”: è quella che dà voce ai suoi pensieri più intimi. Ma le appartengono anche la schiettezza della Bayleys o le nevrosi di George. Ora il suo nuovo alter ego è Addison: una donna adulta che ha già ottenuto il successo nel lavoro ma, come Shonda, ancora cerca il suo Principe Azzurro.

6 commenti:

pri ha detto...

oddio, ma allora c'è speranza anche per me!
anch'io, nell'unica cosa che ho scritto, sono partita da una "visione".
ora che so di essere un potenziale genio creativo, mi sento meglio!

Lucrezia Corti ha detto...

Pri, anche io mi sento meglio perché ora so di conoscere un potenziale genio creativo! ;-)

mmm... ma con quali sostanze ti sei procurata la tua visione?

Anonimo ha detto...

comunque private practice è brutto in modo imbarazzante.
dopo i primi episodi mi sono addirittura scordata di guardarlo, il mio cervello lo aveva rimosso... io che amavo eddison con tutto il cuore! che brutture.

pri ha detto...

niente sostanze... è tutta madre natura! (che poi è una citazione...te la ricordi?)

Lucrezia Corti ha detto...

Ciao Sleeping,
ho visto solo un paio di episodi e per ora la penso come te.
Il punto è che mi fa una gran tristezza quel gruppo di quarantenni irrisolti e soli (e naturalmente workaholic), lo trovo un po' deprimente...
Stiamo a vedere se succede qlcs che movimenti un po' le loro tristi vite...

Lucrezia Corti ha detto...

Pri, mi arrendo! Pensavo si fosse capito ormai...
Ho un deja-vu ma non riesco a ricordarmi: cos'eraaa????