Il Buono, il Brutto, il Cattivo. La nuova squadra del Dottor Casa

Les jeux sont faits. Rien ne va plus.
E' uscito il 13. Seguito da Kutner e Taub. Ha perso chi aveva puntato su La Sexy Dottoressa e La Bastarda Tagliagole.

Peccato per Tagliagole, aveva iniziato a piacermi. Ma la serie non aveva bisogno di un altro personaggio scostante e spregiudicato, avrebbe tolto importanza a Il Grande Bastardo che noi tutti amiamo (uno spinoff per lei magari? fiiico...).
13 invece ricopre a perfezione il ruolo lasciato vacante da Cameron: La Buona.
La migliore spalla possibile per House, l'idealista in grado di far risaltare il suo cinismo.
Accanto a lei, Kutner e Taub, Il Brutto e Il Cattivo, uno pasticcione e l'altro scaltro, ma tutt'altro che monolitici, abbastanza imprevedibili e ben assortiti come lo erano Chase e Foreman.

A questo punto, che ruolo è rimasto per Foreman? Per ora, quello della comparsa di lusso. Passa, sempre elegantissimo, con cravatte dai colori improbabili, dice un paio di battute con sguardo ammiccante, poi sparisce. Forse fa il testimonial per qualche griffe.

Risposte ai problemi della vita, # 13

"Cosa sarebbe la vita, senza la possibilità di fare scelte stupide?"

Gregory House, House M. D

Occhio alla penna! Shonda Rhimes


Pubblicato su telefilm Magazine n°38, Marzo 2008. Rubrica: Occhio alla penna.

Shonda Rhimes, classe 1970, ha scritto solo due commedie per il cinema (Principe azzurro cercasi con Anne Hathaway e Crossroads con Britney Spears) quando adotta una bambina: costretta a casa, riscopre la TV e rimane stregata da Felicity e Buffy. E' allora che decide di scrivere telefilm che possano avere lo stesso magico effetto sulla gente. A 5 anni, raccontava al registratore storie che la mamma poi trascriveva per lei; trent'anni dopo, le sue parole sarebbero state ascoltate da milioni di persone in una sola sera, quella del debutto in TV del suo show: Grey's Anatomy. La sua vita cambia per sempre. Da mamma single e scrittrice independente, Shonda diventa autrice ed executive producer di un telefilm di culto, la guida creativa di un team di 200 persone. E' la 1° donna nera a raggiungere questa posizione e la serie si distingue per il cast multietnico. L'anno dopo vince un Golden Globe per Best Drama. Nel 2007 bissa il successo di Grey's con lo spinoff Private Practice.


LA VISIONE. Il metodo creativo di Rhimes è “image-driven”: nasce da un'immagine evocativa, una scena che coinvolge un personaggio e che improvvisamente le appare vivida nella mente. Può essere l'inizio di un plot, il punto di svolta, il finale. Lei scrive la storia intorno a quell'immagine, in funzione di quel momento. Questo vale per la costruzione di un episodio, una stagione, persino l'arco dell'intera serie. Shonda infatti dichiara di avere da sempre chiarissima in mente l'immagine finale di Grey's.


LA SCRITTURA. L'autrice delinea l'arco narrativo dei protagonisti per l'intera stagione. Poi passa settimane nella writers room per guidare il suo team (12 sceneggiatori, selezionati da lei). Quindi revisiona la 2° e la 3° stesura di ogni script, attenta che ogni minimo dettaglio sia fedele alla sua visione dei personaggi. Infine dà gli ultimi, magici ritocchi prima di consegnarlo agli attori.


LA MUSICA. La musica ha un ruolo chiave nelle sue creazioni. A casa, Shonda preparava per sé la playlist più appropriata a ogni script cui si dedicava. Ora, tutte le canzoni dei suoi show sono scelte da lei.


I PERSONAGGI. C'è qualcosa di Rhimes in ognuno dei suoi personaggi, per questo ne è così gelosa. “Meredith sono io”: è quella che dà voce ai suoi pensieri più intimi. Ma le appartengono anche la schiettezza della Bayleys o le nevrosi di George. Ora il suo nuovo alter ego è Addison: una donna adulta che ha già ottenuto il successo nel lavoro ma, come Shonda, ancora cerca il suo Principe Azzurro.