Occhio alla penna! David Shore

Pubblicato su Telefilm Magazine n° 40, maggio 2008, rubrica "Occhio alla penna"


Fin da bambino, David Shore ha sempre voluto fare... l'avvocato. Ma già all'università si accorge che la giurisprudenza “non è divertente” e per sfogare la sua innata vena comica trasforma la gazzetta di facoltà in un giornale satirico. Poi, un bel giorno, a 31 anni, prende una “stupida decisione” che cambierà per sempre la sua vita: lascia lo studio legale, salta in macchina e guida dal Canada a LA, per diventare sceneggiatore di sitcom. Piuttosto rischioso per un avvocato senza alcuna esperienza di scrittura. Ma David pensa che, in caso di fallimento, avrà un aneddoto simpatico da raccontare ai suoi clienti.


Inaspettatamente, il suo sogno si realizza... a metà. Shore diventa sceneggiatore ma scopre di essere più drammatico che comico. Entra nello staff creativo di Due poliziotti a Chicago. Da allora, grazie all'esperienza forense, si specializza in legal e polizieschi: scrive per NYPD e The practice; è sceneggiatore ed executive producer di Family Law, Hack e Law & Order, per cui riceve 2 nomination agli Emmy. Nel 2004 propone alla Fox uno strano poliziesco in cui il detective è un medico e i cattivi sono i germi. E' House M.D., un successo immediato e planetario. La serie è nominata 2 volte agli Emmy come Best Drama e ne vince uno per l'episodio “3 Stories” scritto proprio da Shore.


Curiosamente, quando il progetto riceve l'ok dal network, non ha ancora un protagonista. Shore però sa che, a differenza dei delinquenti, i germi non hanno motivazioni e sente il bisogno di dare spessore alla sua serie. Vuole renderla meno meccanicistica e più character-driven. Nasce così Gregory House, medico geniale e scorbutico, uno dei personaggi più popolari della TV. Attraverso di lui, Shore può finalmente esprimere la sua vena umoristica. Ma sopratutto può approfondire le tematiche sviluppate nei lavori precedenti. Perché, che trattino di poliziotti, avvocati o medici, c'è un filo conduttore nei suoi script: è la predilezione per le situazioni controverse, in cui non c'è un'unica e chiara soluzione ma sono i personaggi a dover scegliere, e affrontare le inevitabili conseguenze. In passato, a un fan che gli chiedeva come mai i protagonisti di Law & Order riuscissero sempre ad acciuffare i colpevoli, Shore rispose che non era vero, citando 3 episodi in cui si sbagliavano... non a caso, erano tutti scritti da lui. Ora, ci spiega che House non parla di medicina ma di filosofia: come tutti buoni telefilm, presenta dilemmi etici, personaggi che si chiedono cosa sia giusto e cosa sbagliato. “E' meglio essere una persona buona o avere ragione?”.

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