Entourage.L'esame di coscienza di una telespettatrice edonista

Cosa fareste, o avreste fatto, se a 25 anni il vostro migliore amico fosse diventato una star del cinema e vi portasse con sé a vivere alla grande a Hollywood?

Io, sicuramente a quest'ora non sarei laureata, avrei un viso riposato e abbronzato, un guardaroba e una cineteca molto più grandi, album delle vacanze più numerosi ed esotici, un cuoco indiano personale, un principio di alcolismo e un vago ricordo del mondo prima di mezzogiorno.

In fondo i quattro protagonisti di Entourage, tra una festa in piscina e una scappata a Las Vegas, si comportano decisamente bene: ogni mattina preparano la colazione tutti insieme e mangiano in modo sano, partecipano regolarmente alle riunioni con l'agente e malgrado la villa di Marlon Brando, le sneaker di lusso, l'home theatre, i compleanni sullo yacht e altre esotici modi di spendere soldi, riescono ad evitare la bancarotta. Si ricordano anche di lavorare. Ci tengono, persino. Wow!

Tutto sommato, sotto la patina glamour, il linguaggio non proprio oxfordiano, (le espressioni più ricorrenti "fuckin' moron" e "douchebag"), l'ossessione per le belle ragazze ("pussy"), Entourage è un telefilm educativo!


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