Scrubs: "Your world's become a musical, and your doctors speak in rhymes!"

Guardo sempre volentieri Scrubs. Anche se i suoi momenti migliori sono passati da tempo. Anche se le gag con l'inserviente sono ormai stanche e fiacche. Anche se la serie forse ha già saltato lo squalo da un pezzo. O se non lo aveva ancora fatto, ci è andata vicino un paio di episodi con la scena in cui JD affida la decisione di abortire a una monetina, o subito dopo con l'apparizione di Gesù che parla contro l'aborto (non blasfema, semplicemente fiacca... aspetta, o forse questo è dovuto alla censura italiana?!).

Guardo volentieri Scrubs perché adoro i suoi personaggi: il sarcasmo di Cox, il cinismo della ex moglie, la perfidia di Kelso, la parlantina di Carla, le nevrosi di Elliot, l'adorabile spirito infantile di JD e Turk. Per non parlare dell'umorismo a senso unico del Todd.
Lo guardo per il suo gusto surreale e per il mix perfetto di comicità e sentimento.
E perché anche in un episodio poco riuscito arriva sempre a tradimento qualche battuta che mi fa sganasciare dalle risate.
Il tutto senza mai dovermi sorbire quelle insopportabili risate off.

La mia fedeltà è stata ancora una volta ricompensata oggi pomeriggio, quando ho guardato le repliche degli ultimi due episodi su MTV e ho avuto il piacere di assistere... all'episodio musical.
Ora i fan di Buffy diranno che il primo show a sorprendere i telespettatori con questo improvviso cambio di genere è stato quello dell'ammazzavampiri che, tra l'altro, vantava grandi canzoni e interpreti insospettabilmente dotati.
Prima che mi piantino un paletto nel cuore, però, vorrei sottolineare che il passaggio al musical è anche perfettamente in linea con lo stile surreale di Scrubs. Che, non a caso, in passato si è anche cimentato con l'episodio sitcom, questa volta sì, con tanto di risate off.

Una paziente si ricovera all'Ospedale del Sacro Cuore lamentandosi di sentire le voci. E queste voci cantano. Si scoprirà solo alla fine che ha un grave aneurisma che le altera le percezioni.
Nel frattempo tutti i diversi plot si sviluppano in musica, con dialoghi cantati, rigorosamente
in rima, e qualche buffa coreografia ospedaliera nelle scene corali.

I momenti migliori:

"Welcome to sacred Heart", il tipico numero corale d'apertura, con tutto il personale che canta e balla per strada

"Everything comes down to poo", con vari pazienti che si rivolgono a JD per i più svariati problemi e si sentono rispondere sempre con la stessa formula magica:
- I was shot
- Check the poo

"Guy love" in cui JD e Turk si dichiarano il loro folle, eterno, sdolcinato ma platonico amore.

Mi chiedo: è l'inizio di una moda? Il musical è un espediente efficace per dare un po' di pepe a uno show in onda da tempo... Assisterermo presto a CSI musical? O preferireste vedere Lost musical?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Lu, un blog veramente bello, complimenti! Anche io mi sono imbattuto nella puntata di Scrubs e devo ammettere che è riuscita a fermare per una decina di minuti il mio quotidiano zapping selvaggio (ti assicuro che dieci minuti, anche se possono sembrare pochi, sono un tempo di tutto rispetto). Condivido i tuoi giudizi sul decadimento della serie. Non sono riuscito però a resistere sino alla fine, come è finita la puntata, la paziente sopravvive???

Lucrezia Corti ha detto...

Ciao cugino, grazie!
Ebbene si: la paziente viene operata e con successo, perchè nei musical, dice JD, ci vuole l'happy end... Anche se poi, proprio perché la paziente è guarita, l'ultima scena dell'episodio non è più in musica.

Anonimo ha detto...

non ho parole... complimenti!
ps: l'ho vista anch'io la puntata!

Anonimo ha detto...

remember: it's guy love in a masculine way!